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domenica 1 luglio 2007

Chiedere scusa...

E vabbè, è domenica, e oggi sono andato per il 2° giorno consecutivo a mare !!!
Non succedeva da diversi anni (almeno 4, vacanze escluse, tipo quelle dell'anno scorso dove sono stato OBBLIGATO a stare a mare per una settimana...)

Girando in rete qua e là, ho trovato 1 articolo molto molto interessante, che vi riporto per intero.

Le regole d'oro per chiedere scusa

Capita a tutti prima o poi. Ma scusarsi non è mai un'impresa facile, e se condotta male può addirittura peggiorare la situazione

NEW YORK (USA) - Certo, non è mai una situazione piacevole, quando ci si trova di fronte a qualcuno con cui ci siamo comportati male. Scusarsi è difficile, tanto che molte persone decidono di saltare il problema del tutto e non lo fanno mai, peggiorando ulteriormente la situazione. Politici, vip e uomini d'affari spesso non sono da meno, e offrono all'opinione pubblica scuse tanto insincere che risultano ancora più irritanti dell'errore che si devono far perdonare. Per affrontare questo sgradevole frangente con coraggio e determinazione, arrivano in soccorso i consigli di Bruce Weinstein , filosofo, consulente aziendale sui temi etici e collaboratore di Business Week . Consigli pensati per i manager ma validi per la vita di ogni giorno.

IL VADEMECUM DEL PENTITO - Per cominciare, dice Weinstein, bisogna porsi alcune domande fondamentali: che cosa rende le scuse significative? Una persona che si scusa appare più debole? Che cosa si deve fare per evitare di ripetere l'errore? E, dall'altra parte, come dobbiamo comportarci con qualcuno che ci porge le sue scuse? Domande semplici, ma che possono aiutare a mantenere i nervi saldi in situazioni dove spesso prevale la rabbia o l'umiliazione. Ed ecco, sulla base di queste questioni, le linee-guida del pentito perfetto:
1) Prima di tutto non bisogna perdere tempo, scusatevi in fretta e senza cercare scappatoie: una delle peggiori abitudini dei potenti è annunciare il proprio rammarico per «errori che sono stati commessi», quando invece dovrebbero dire: «Ho commesso errori».
Usate senza paura la prima persona singolare.
2) Non provate a barare: le scuse devono essere sincere, venire dal cuore. Non c'è attore capace di fingere abbastanza bene da farsi perdonare davvero. Se non siete convinti, lasciate perdere.
3) «Mi dispiace» è solo una parola. Si riempie di significato solo con le azioni. Mettete a punto una strategia per non ricadere negli stessi errori, e attenetevi a quella.
4) Riconoscere i propri sbagli è un segno di forza e non di debolezza. Tutti possono
mentire o nascondersi, invece assumersi la responsabilità delle proprie azioni ed essere in grado di tornare sui propri passi è una qualità di pochi.
5) Chiedete aiuto se ne avete bisogno. Sia per affrontare la situazione, sia per evitare che in seguito si ripeta.

PERDONARE CON SAGGEZZA - Quando invece siamo noi a ricevere le scuse di qualcuno, si possono tener presente alcuni principi per mantenere un atteggiamento saggio e giusto. Le scuse si accettano sempre, quando sono sincere. Questo però non vuol dire che bastino da sole a giustificare qualunque cosa. Possiamo sempre e con ragione esigere dalla persona che mostra pentimento che non ripeta lo stesso errore. Ma quante possibilità concedere? Dipende dalla gravità dello sbaglio. Se è un errore veramente grave, non ci dobbiamo sentire in colpa se non consideriamo le scuse sufficienti. E se la stessa persona continua imperturbabile a compiere gli stessi misfatti, anche piccoli, nessuno deve sentirsi obbligato a perdonare. Per quanto perfette, sentite e ben espresse possano essere le sue scuse.
Francesca Martino

Fonte : Corriere.it

2 commenti:

  1. SCUSA.... Ciccia di cosa ti lamenti, le ciabatte vendendo e rivedendo le foto le ha ricevute anke Ilaria!!!! Questa è la moda dell'estate 2007 !!

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  2. si però a me sono chiuse....fasc cald

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