Cerchi qualcosa ?

Cerca nel blog

domenica 9 luglio 2006

Il mondo dovrebbe leggere più Bukowski

E questo è il mio pensiero per la domenica mattina...
Ieri ho finito di leggere l'ennesimo libro di H.Charles Bukowski dal titolo Niente canzoni d'amore e devo dire che è un autore sempre più allucinante !

Un pò particolare, magari non immediato da capire, però secondo me è veramente da non perdere...

Questa una sua breve biografia


Charles Bukowski nacque nel 1920 ad Andernach, una piccola cittadina tedesca nei pressi di Colonia. Si trasferisce tre anni dopo con la famiglia a Los Angeles, negli Stati Uniti. Qui trascorre l'infanzia costretto dai genitori a un quasi totale isolamento dal mondo esterno.

A tredici anni inizia a bere e a frequentare una chiassosa banda di teppisti. Inizia così un periodo di vagabondaggio segnato dall'alcol e da una sequenza infinita di lavori saltuari. Bukowski è a New Orleans, a San Francisco, a St. Louis, soggiorna in una pensione-bordello di tagliagole filippini, fa il lavapiatti, il posteggiatore, il facchino, si sveglia sulle panchine dei parchi pubblici, per qualche tempo finisce perfino in galera. E continua a scrivere.

Le storie di Bukowski sono imperniate su un autobiografismo quasi ossessivo. Il sesso, l'alcol, le corse dei cavalli, lo squallore delle vite marginali, l'ipocrisia del ''sogno americano'' sono i temi sui quali vengono intessute infinite variazioni grazie a una scrittura veloce, semplice ma estremamente feroce e corrosiva.



Nel 1976, Bukowski conosce Linda Lee, unica tra le sue molte compagne a mitigarne la vena autodistruttiva, l'unica tra le sue bizzose compagne capace di mettere freno all'imprevedibilità autodistruttiva di Hank. Gli stenti del vagabondo paiono d'altronde ormai terminati: Hank è ricco e universalmente conosciuto come il bizzarro scrittore di "Storie di ordinaria follia".

Linda gli cambia regime alimentare, gli riduce l'alcol, lo incoraggia a non alzarsi mai prima di mezzogiorno. Il periodo degli stenti e del vagabondaggio si è chiuso definitivamente. Gli ultimi anni sono vissuti in grande serenità e agiatezza. Ma la vena creativa non viene meno. Con le condizioni fisiche via via più precarie (si ammala di tubercolosi nel 1988) Bukowski continua a scrivere e a pubblicare. Poi la morte, nel 1994, documentata dalle ormai celeberrime ultime parole: ''Ti ho dato tante di quelle occasioni che avresti dovuto portarmi via parecchio tempo fa. Vorrei essere sepolto vicino all'ippodromo... per sentire la volata sulla dirittura d'arrivo finale''.


E queste alcune tra le sue frasi più famose...


• "Il genio è un uomo capace di dire cose profonde in modo semplice."
• "Detesto i prati perché tutti hanno un prato con l'erba e, quando si tende a fare le cose che fanno tutti gli altri, si diventa tutti gli altri."
• L'individuo equilibrato é un pazzo.
• E'impossibile distinguere un uomo pazzo da uno normale mentre camminano per strada.
• Solo i poveri riescono ad afferrare il senso della vita, i ricchi possono solo tirare a indovinare
• Ovviamente è possibile amare un essere umano, se non lo si conosce abbastanza bene.
• "- Qual'è il consiglio che darebbe ai giovani scrittori? - Gli consiglierei di bere, scopare e fumare un mucchio di sigarette - E a quelli più anziani? - Se sono ancora al mondo, non hanno bisogno di consigli."
• "Signori, arriva il momento, nella vita di un uomo, in cui questi deve decidere fra resistere o scappare. Io scelgo di resistere."
• "Io continuo a ripetermi che non tutte le donne sono puttane, lo sono solo le mie."
• "l'incertezza della conoscenza non era diversa dalla sicurezza dell'ignoranza."
• "Scrivere poesie non è difficile; è difficile viverle."
• "Che schifo, eh, fratello, che la nostra merda sembri meglio di quel che sembriamo noi. "
• "La verità sta' nelle sfumature"
• "Seduto nella tua stanza in canottiera in una calda notte estiva, sigaretta penzoloni, è indubbiamente una follia, lo è sempre stata, questa ricerca senza fine della verità definitiva che ci sfugge."
• "la cosa terribile non è la morte, ma le vite che la gente vive o non vive fino alla morte."
• "I grandi uomini sono i più soli."
• "ecco il problema di chi beve, pensai, versandomi da bere. se succede qualcosa di brutto si beve per dimenticare; se succede qualcosa di bello si beve per festeggiare; e se non succede niente si beve per far succedere qualcosa."
• "Ero dotato, sono dotato. A volte mi guardo le mani e mi rendo conto che sarei potuto diventare un grande pianista o qualcosa del genere. Ma che cos' hanno fatto, le mie mani? Mi hanno grattato le palle, hanno scritto assegni, hanno allacciato le scarpe, hanno tirato la catena del water ecc. Ho sprecato le mani. E la testa."
• "Se mai dovessi parlare di amore e di stelle ...uccidetemi."
• "Seppelitemi vicino all' ippodromo così che io possa sentire l'ebrezza delle volata finale."

3 commenti:

  1. Cazzo, ho deciso: farò lo scrittore solo per indossare una maglietta con la mia faccia, come Bukowski nella terza foto.

    RispondiElimina
  2. ah non per i soldi, la fama, le donne ???
    se vuoi indossare una maglietta con la tua faccia puoi farlo anche ora...anche se non sei scrittore !!!

    RispondiElimina
  3. anche perchè pensate....io ho la maglia con la faccia di Alfaking!!!!!!

    RispondiElimina